Il CIRCLE-TIME
La nostra scuola privilegia il momento della “conversazione in circle-time” perché, come dice Lev Vygotskij, la zona di sviluppo prossimale (ZSP) è un concetto fondamentale che serve a spiegare come l'apprendimento del bambino si svolga con l'aiuto degli altri. La ZSP è definita come la distanza tra il livello di sviluppo attuale ed il livello di sviluppo potenziale, che può essere raggiunto con l'aiuto di altre persone (che siano adulti o pari), con un livello di competenza maggiore. Infatti, a differenza dell'approccio piagetiano, Vygotskij non riteneva che il bambino passasse attraverso diversi stadi e dunque “fosse pronto” ad apprendere nuove conoscenze che prima non era in grado di ritenere, ma sostiene che il bambino impara da coloro che si trovano ad un livello di conoscenza superiore. Secondo Vygotskij, l'educatore dovrebbe proporre al bambino problemi di livello leggermente superiore alle sue attuali competenze, ma comunque abbastanza semplici da risultargli comprensibili; insomma, all'interno di quell'area in cui il bambino può estendere le sue competenze e risolvere problemi grazie all'aiuto degli altri (la ZSP, appunto). Questi problemi potranno, infatti, essere risolti dal bambino aiutato da un esperto (l'educatore, un adulto o anche un pari con maggiori competenze in quel campo), ma non dal bambino che non riuscirebbe ad affrontarli da solo (in quel caso saremmo all'interno della zona di sviluppo attuale)
Esempio tratto dalla conversazione: <>
Ins.: Allora avete detto che l'alluminio, l'organico, il vetro, la plastica, si possono riciclare. E la carta?
Mi.: La ricicliamo
Ad.: Io con le forbici e la carta ritaglio e faccio delle cose
Ch. P.: Io con le forbici e la carta ho ritagliato le figure e le ho incollate sull'armadio della mia cameretta
An.: Io ho ritagliato un foglio a forma di bambino e l'ho incollato sul frigorifero
Ch. R.: Io non ho provato mai a ritagliare le forme di carta
Se il processo è impostato correttamente, la zona di sviluppo attuale del bambino si amplia, includendo quella che in precedenza era la zona di sviluppo prossimale. In altre parole, egli diventa capace di eseguire autonomamente un compito che prima non sapeva eseguire. All'esterno della zona di sviluppo attuale si crea una nuova zona di sviluppo prossimale
Esempio tratto dalla conversazione su come si possono cuocere le castagne oltre che con la pentola bucherellata che solitamente utilizziamo durante la castagnata che facciamo ogni anno
An.: Io le ho mangiate che stavano dentro un piattino e le avevano cotte in una pentola senza buchini
Mar.: Ci vuole un coperchio sopra la pentola
As.: Ci si mette il sale nelle castagne
Ch. R.: Sì, per insaporire
Ins.: Vi state avvicinando. C'è bisogno di un po' di sale e poi anche di …
Ch. P.: … forse l'olio
Ins.: Non l'olio, ma un'altra cosa …
As.: Ci vuole il rosmarino
Ch. R.: L'alloro
Mar.: Le dobbiamo far bollire prima
Mart.: Ci vuole l'acqua calda o fredda
Ins.: Bravissima. Allora ripetiamo per bene tutto ciò che occorre per cuocere in modo diverso le castagne: acqua, alloro, rosmarino sale. Quindi, come ha detto Mar., si fanno bollire. Prima però, bisogna togliere la buccia …
Al.: … quella dura
Ins.: Esatto, le sbucciamo e le mettiamo a bollire con le erbe aromatiche. Le castagne, così cotte, vengono chiamate nel nostro dialetto “casciole”
Le conversazioni sopra citate sono riferibili ai primi giorni di scuola e parliamo della raccolta della carta, perché, nel periodo dell'accoglienza, ricordiamo i progetti svolti negli ultimi anni e che sono sempre attuali
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