lunedì 8 settembre 2008

LA TUA INDENTITA' E' CIO' CHE LEGGI


Cara Sofia...
Consigli d'autore alla vigilia del nuovo anno scolastico. Raffaele La Capria suggerisce alcuni classici a una giovane amica.

Sofia, la graziosa figlia diciottenne di un mio amico, mi ha chiesto di farle una lista di libri da leggere, e mentre scrivevo i titoli che mi venivano in mente ho ricordato con nostalgia l'emozione delle mie prime letture, quelle che hanno contribuito alla mia formazione e mi hanno dato l'incommensurabile piacere di scoprire, per mia iniziativa e al di fuori della scuola, il mondo di uno scrittore, e di immedesimarmi nei pensieri e nei sentimenti dei suoi personaggi. Allora, quando ero nel pieno degli entusiasmi giovanili, i libri rappresentavano la mia seconda vita.La prima si svolgeva nei modi consueti tra casa e scuola, la seconda era più segreta e occupava la mia fantasia nelle ore dedicate alla lettura. Ricordo che quando leggevo i grandi romanzi di Tolstoj e di Dostoevskij a volte non potevo lasciare il libro, le ore passavano e non me ne accorgevo, erano le due di notte, poi le tre, le quattro, la mattina dopo avrei dovuto andare a scuola, alzarmi presto, ma come potevo lasciare I fratelli Karamazov proprio quando Ivan raccontava ad Alioscia La leggenda del Grande Inquisitore? E come potevo abbandonare alla sua sorte il principe Andrej ferito a morte senza aspettare Natascia che lo amava e amorosamente lo assistette fino a quell'ultimo istante? Era quella un'epoca in cui i libri venivano a me senza che li cercassi, venivano a me naturalmente, ed erano gli stessi libri che leggevano i miei compagni, quelli che avevo scelto proprio perché leggevano i libri che leggevo io. E potevamo parlarne per ore, scambiandoci titoli ed impressioni. E fu così che vennero a me in sequenze temporali che ora non sarei più in grado di ricostruire, ma in un giro di soli due o tre anni, e con una loro segreta necessità, La signora col cagnolino, Il monaco nero, La steppa, di Cechov, e La figlia del capitano di Puškin, Onegin e la tenera Tatiana. Vennero con Pavese e Vittorini in frotta gli americani, e Moby Dick, Benito Cereno, lo stupendo Billy Budd occuparono la mia fantasia. Ma quello era un tempo di letture inesauribili, tutte straordinarie, e l'uomo del sottosuolo preparò l'arrivo di K. e di Gregor Samsa, che svegliandosi da sonni inquieti si trovò un mattino trasformato in uno scarafaggio. Gli incontri e le sorprese non finivano mai, e con Fabrizio del Dongo attraversai il campo di battaglia di Waterloo senza capire cosa stava accadendo, e Stendhal francese mi fece scoprire i personaggi più italiani di tutti i personaggi italiani da me prima conosciuti, la Sanseverina, il conte Mosca, il dispotico principe Ranuccio, e con Julien Sorel riconobbi l'orgoglio, la passione, il risentimento, di un giovane ribelle col quale a volte potevo identificarmi. Le illusioni perdute di Lucien de Rubempré fanno parte di un'Educazione sentimentale cui subentrò l'infinita Recherche di Proust in cui letteralmente mi persi...Quante letture, oltre queste appena accennate, ti attendono cara Sofia, e come ti invidio le emozioni che ti riserveranno tanti libri che nella lista non ci sono entrati, e cito a caso Orgoglio e pregiudizio, Tess dei d'Uberville, Passaggio in India, Cuore di tenebra, e poi tutti i racconti di Hemingway, quelli di Fitzgerald, di Capote, la lista continua, ma mi fermo qui. A me allora nessuno scrisse una lista di libri da leggere, perché non ce n'era bisogno, perché i libri ci venivano tra le mani, si proponevano e si imponevano da soli, a me e agli amici come ti ho detto. Tutti, cara Sofia, leggevamo gli stessi libri perché quelli erano i libri da leggere e non altri.Come vedi, cara Sofia, la mia lista è autobiografica, ma i libri indicati sono universali, e sono una buona base anche per te, e se li leggi il legame tra la mia e la tua generazione non si spezzerà, ed è un bene.Perché devi sapere che questo legame intellettuale tra noi e voi giovani si sta facendo sempre più tenue anche a causa delle diverse condizioni e forme di lettura che la globalizzazione ha creato. Se tu mi chiedessi una lista di libri da leggere tra quelli che oggi continuamente ci vengono proposti dall'editoria internazionale — e certo tra essi vi sono molti capolavori — io non saprei come soddisfare la tua richiesta.Sono tanti i libri che ci arrivano, sono troppi stavo per dire, e arrivano tutti insieme! La differenza tra il tempo in cui io leggevo i libri che ti ho segnalato e oggi è enorme, parlo non solo della differenza nel leggere e scegliere i libri da leggere, ma del rapporto che da lettore si stabilisce con questi libri. Per esempio oggi quando tu entri in una libreria, cara Sofia, è diverso da quando ci entravo io ai miei tempi. Allora mi sembrava di entrare in una casa che mi apparteneva e dove amici-libri mi aspettavano. Oggi invece è come andare in un supermercato, in un non-luogo cioè. Che abbondanza! L'offerta è esorbitante, superiore ad ogni possibile ricezione. Vedi montagne di libri, piccole catene montuose di libri levarsi dal pavimento, pile di libri, cumuli, ammucchiate, perché gli scaffali non bastano e la quantità esige i suoi spazi. Ci sono i libri veri, quelli da leggere, e tanti altri, una moltitudine, superflui, effimeri, inutili, da non leggere. Entrare in una di queste librerie ed essere presi dallo sconcerto è la sensazione che più volte io ho provato. Non so tu.Ma cara Sofia, tutto questo discorso non deve scoraggiarti, non è questa la mia intenzione. Per ora aggrappati a quei libri che ti ho suggerito nella mia lista, e vedrai che quelli a loro volta ti porteranno ad altri libri, come è successo a me. Ma ricordati che leggere è indispensabile comunque e in qualsiasi condizione, non solo perché terrà allenata la tua mente, ma perché ti lega a una tradizione che non tarderai a riconoscere, e dunque a un'identità. Ricordati che la letteratura è la nostra memoria, e leggere significa stabilire un legame con l'umanità che ci ha preceduto, con le passioni e le emozioni, il dolore, la gioia, la speranza, che gli uomini hanno sentito nel tempo, da Omero ai nostri giorni. Emozioni e passioni umane che ci aiutano a restare umani e che non sono diverse dalle nostre, anche se infiniti e diversi sono i modi in cui ci sono state trasmesse.

Raffaele Capria
(Articolo tratto da Corriere della Sera di domenica 7 settembre 2008)
=> Nella nostra scuola, vista l'importanza che rivestono i racconti di storie, il progetto di plesso, pur cambiando ogni anno, presenta sempre una parte rivolta al libro e al piacere che provano i bambini nell' ascoltare i racconti.

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