Pubblichiamo il progetto didattico annuale "Se non butti, nulla sprechi!" Educare al riutilizzo dei rifiuti per comprende quanto sia importante ridurre gli sprechi, con particolare attenzione a quelli alimentari.
Siamo in debito. Ma questa volta non si tratta di denaro. Il debito lo abbiamo contratto con la Terra che, dal 22 agosto, è entrata in riserva. In soli 234 giorni, e quindi a nemmeno due terzi del 2012, il nostro pianeta ha esaurito le risorse naturali che è in grado di rigenerare in un anno. Vale a dire che, in questi mesi, gli oltre 7 milioni di cittadini che abitano il pianeta, per vivere, dovranno raschiare il fondo del barile e accedere a beni naturali non rinnovabili. E’ scattato quello che gli inglesi chiamano il Global Overshoot Day: viviamo con i conti in rosso, dopo aver esaurito il credito con la madre Terra.
Overshoot significa “varcare la soglia, andare oltre”. Il termine è stato coniato negli anni ’80 dalla New Economics Foundation di Londra quando, per la prima volta, un gruppo di scienziati si è accorto che qualcosa non andava. E ha deciso di calcolare il rapporto tra la biocapacità globale (le risorse che la Terra genera ogni anno) e l’impronta ecologica, ovvero la quantità di risorse che ogni 12 mesi ci servono per vivere.
Overshoot significa “varcare la soglia, andare oltre”. Il termine è stato coniato negli anni ’80 dalla New Economics Foundation di Londra quando, per la prima volta, un gruppo di scienziati si è accorto che qualcosa non andava. E ha deciso di calcolare il rapporto tra la biocapacità globale (le risorse che la Terra genera ogni anno) e l’impronta ecologica, ovvero la quantità di risorse che ogni 12 mesi ci servono per vivere.
Il primo anno, era il 1987, non andò così male rispetto ai numeri da capogiro dell’ultimo periodo: l’Overshoot scattò il 19 dicembre, anche se i primi debiti furono contratti negli anni ’70, dopo il boom economico dei decenni precedenti. Negli ultimi tre decenni, però, la situazione è peggiorata. Dal 1987, come ha rivelato la Global Footprint Network, l’organizzazione non governativa che da 25 anni calcola il deficit ecologico planetario, l’Overshoot è arrivato sempre prima: nel 2000 il primo novembre e nel 2007 il 26 ottobre, fino al 2011 quando il passaggio è avvenuto il 27 settembre. Quest’anno la terra è andata in debito ecologico con 36 giorni di anticipo. Anche se il record è del 2010 quando il globo andò in panne il 21 agosto.
"Il giorno della resa dei conti è arrivato. Nel corso degli ultimi 50 anni, il deficit ecologico è cresciuto senza sosta. Il degrado dell’ambiente naturale porta ad una riduzione della superficie produttiva e il nostro debito aumenta, condannando le generazioni future", ha spiegato Mathis Wackernagel del Global Footprint Network.
Per capire meglio di cosa si tratta, basta paragonare la Terra a una fabbrica che produce beni e non riesce a soddisfare la richiesta del mercato. Ma, in questo caso, non si può aumentare la produzione. Nel 2012 si calcola che gli uomini stiano consumando in media risorse per un pianeta e mezzo: la terra produce un pesce, un albero, un animale e gli uomini gliene chiedono il 50 per cento in più.
Ma questa è solo la media, visto che i dati dei singoli Paesi sono molto più preoccupanti. Perché se tutti volessimo vivere e consumare come gli Stati Uniti ci servirebbero 4,61 Terre per sfamarci. Se vivessimo come in Russia allora ne basterebbero, si fa per dire, solo 2,73. Tra i grandi colossi in via di sviluppo la Cina è ferma a 1,2 e l’India 0,49. Anche se, secondo gli esperti, nei prossimi anni le loro richieste sono destinate ad aumentare.
Sul podio degli sprechi troviamo Qatar (a quota 11,68) seguito da Kuwait ed Emirati Arabi Uniti, piccoli stati che consumano molto più di qualsiasi altro Paese del mondo. C’è da dire che il loro debito cresce anche perché hanno economie basate sull’esportazione di petrolio, uno tra i principali creatori di deficit ambientale. La loro voracità ecologica aumenta rapidamente: ogni anno consumiamo sempre più risorse. Il debito con il Pianeta pesa in modo diverso. Su 149 Paesi presi in esame , solo 60 ne sono responsabili: gli altri se lo accollano senza aver fatto nulla per crearlo. E per quanto riguarda il nostro Paese? La situazione non è certo delle migliori. Se tutto il mondo vivesse come noi , servirebbero due Terre e mezzo per poter soddisfare le richieste. In un anno l’Italia è migliorata, passando dalla 29° alla 32° posizione. Questo tuttavia non vuol dire che da noi sono state attuate politiche ecologiche per controllare il debito. Anzi, il miglioramento può essere legato alla crisi e alla contrazione dei consumi: meno spostamenti in auto a causa dell’aumento della benzina, meno consumo di carne per l’aumento dei prezzi
"Siamo uno dei Paesi maggiormente debitori in parte per fattori geografici. Abbiamo una densità di popolazione altissima: più del doppio della Cina. Quindi, visto che la capacità è commisurata alla superficie, l’Italia si trova già in una condizione critica. Il tutto è aggravato dai consumi: siamo uno degli Stati con il più alto tasso di motorizzazione, i primi in Europa" spiega Damiano De Simine, presidente di Legambiente Lombardia.
"Inoltre il consumo di suolo è alto, con pochi boschi e sempre meno terreno coltivato in rapporto agli abitanti, per cui il riassorbimento delle emissioni inquinanti è più difficile." E poi conclude "Molti altri paesi debitori hanno aumentato il loro PIL, noi invece continuiamo ad impoverirci e a sfruttare risorse".
Esiste una lista di indiziati che impoverisce la nostra impronta ecologica: al primo posto la produzione di anidride carbonica attraverso le attività umane che pesa ormai per il 55% di tutto il debito contratto. E poi lo sfruttamento del suolo attraverso gli allevamenti intensivi e la pesca; ogni anno chiediamo al mare molto più pesce di quello che produce intaccando così le risorse. L’acqua continua a diminuire e le crisi idriche sono all’ordine del giorno, la desertificazione aumenta, i campi coltivati producono meno e i cambiamenti climatici non danno tregua. Per gli esperti il tempo è scaduto. Se non riusciremo a razionalizzare i nostri consumi nel 2050 ci vorranno due Terre per sostenerci: e il numero è destinato ad aumentare fino al collasso!
Per questo sarebbe utile rendere i nostri stili di vita più sostenibili. Per gli scienziati bastano poche mosse: fare attenzione agli sprechi (in Italia un terzo del cibo viene buttato), cercare di riciclare, diminuire il consumo di carne e pesce, scegliere bicicletta e mezzi pubblici invece dell’auto per gli spostamenti. La Nasa ha calcolato che tra il 2003 e il 2012 i ghiacciai sono calati di 4,3 trilioni di tonnellate e intanto il livello dei mari è aumentato: la Global Footprint Network ha lanciato l’allarme rosso: le economie, la popolazione e la domanda di risorse crescono, le dimensioni del nostro pianeta restano le stesse. Nel libro di Serge Latouche “La scommessa della decrescita” pubblicato nel maggio del 2007 dalla Feltrinelli, l'autore auspica l'avvio di “[...] un circolo virtuoso che possa portare alla prospettiva delle 13 ERRE: ovvero avviare un movimento che porti alla decrescita [...]”:
MOTIVAZIONE
La nostra scuola è da sempre sensibile alle problematiche ambientali e ai principi di ecologia e sostenibilità, con un riguardo particolare alla differenziazione dei rifiuti ed al loro riutilizzo.
Lo scorso anno scolastico abbiamo affrontato il tema dell'emergenza idrica, sviluppando percorsi formativi volti a far comprendere ai bambini l'importanza di non sprecare l'acqua. Poiché il consumo dell'acqua è strettamente legato a quello alimentare, abbiamo deciso, nell'anno scolastico in corso, di affrontare la tematica dello spreco alimentare partendo dall'alimento per eccellenza: il pane. Visto che da alcuni anni è presente nel nostro giardino un orto realizzato dai bambini, ci sembra opportuno poter aggiungere la coltivazione del grano. Questo in considerazione del fatto che, l'importanza di non sprecare il cibo, non può prescindere dalla consapevolezza del tempo e della fatica che occorrono per ottenere la spiga di grano e i frutti della terra.
Anche perché, abituati agli acquisti nei grandi supermercati, i bambini hanno perso l'idea della stagionalità degli ortaggi, della frutta e della verdura, nonché delle modalità e dei tempi di crescita e maturazione degli stessi. Potendo accedere con facilità ad ogni prodotto, spesso non comprendono l'origine e il ciclo di produzione degli alimenti.
In questa avventura ci accompagna il nostro amico Mario che, avendo in cura un proprio orto, diventa il nostro punto di riferimento per la messa a dimora delle piantine stagionali e la gestione della semina. Più volte ci siamo recati nel suo orto e lui ci ha sempre accolto con grande entusiasmo (essendo apicoltore ci ha mostrato le arnie e i favi spiegando ai bambini la loro funzione) rendendosi disponibile persino ad arare l'angolo destinato alla semina del grano.
Nel rispetto dell'eco-sostenibilità a misura di bambino abbiamo dotato, nel corso di questi anni, il nostro orto di un secchio che funge da cisterna per la raccolta dell'acqua piovana e di quella recuperata durante i pasti e di una compostiera nella quale convogliare gli scarti di frutta e verdura. Con l'aiuto di Mario, abbiamo intenzione di dotare la nostra cisterna di tubicini forati che ci consentiranno l'irrigazione a goccia sempre nell'ottica del risparmio idrico.
Durante i momenti di convivialità vissuti nelle diverse occasioni di vita scolastica, intendiamo osservare i bambini nel loro rapporto con il cibo e farli riflettere riguardo lo spreco di alcuni alimenti. Abbiamo pensato di invogliarli a non buttare e “recuperare” il pane non consumato durante i pasti: verrà, pertanto, riproposto a merenda associandolo ad alimenti genuini quali miele, olio, frutta fresca e secca di stagione. Tutto ciò acquista maggiore rilevanza allorché ci sia l'effettiva partecipazione delle famiglie. A tal proposito coinvolgeremo le mamme in una “sfida” gastronomica che le vedrà impegnate ad elaborare più di una ricetta utilizzando gli avanzi alimentari. Ricette che dovranno essere proposte ai propri figli e dalle quali dovrà scaturire la preferita. Alcune di queste ricette potrebbero essere pubblicate sul periodico cittadino “Liberté”. Da non dimenticare che, nella nostra scuola, è presente un angolo dedicato alle erbe aromatiche di cui sollecitiamo continuamente l'utilizzo in cucina, a discapito di un eccessivo uso del sale.
Come è nostra consuetudine, il momento del Natale diventa l'occasione per rendere visibile l'aspetto solidale del nostro percorso: attraverso la realizzazione di un Presepe a misura di bambino, in cui è possibile “entrarci dentro”, coinvolgeremo i bambini e le famiglie in una raccolta alimentare da donare a persone in difficoltà presenti sul nostro territorio con la mediazione del parroco della parrocchia della Cona. Se lo scorso anno sagome di bambini caucasici donavano simbolicamente una bottiglia di acqua a sagome di bambini africani, quest'anno due grandi ceste poste ai lati della grotta, accoglieranno i doni alimentari dei nostri bambini. Non dimentichiamo che, come sempre, centro del nostro Presepe sarà la stella cometa composta da tante stelline realizzate dai bambini a casa con mamma e papà utilizzando materiale di recupero di ogni genere.
Inoltre il nostro progetto, si avvarrà del prezioso sostegno dei Civici Musei di Teramo che, attraverso l'intervento dei servizi educativi curati dalla dott.ssa Gioia Porrini, proporrà ai bambini laboratori attinenti la nostra tematica progettuale e attività che poi verranno ampliate e approfondite a scuola con le docenti di riferimento.
La nostra sensibilità verso le tematiche ambientali risale a circa dieci anni fa quando, avvertendo la necessità di differenziare i rifiuti nei luoghi frequentati dai bambini, ipotizzammo la realizzazione di cestini da collocare nei giardini pubblici. La richiesta fu presentata all'allora sindaco Sperandio, accompagnata da una lettera aperta sottoscritta da tutti i bambini. Forse perché si precorrevano i tempi, la nostra richiesta non trovò realizzazione. Ma rimane attuale la necessità di veder dotati gli spazi vissuti dai bambini, di cestini idonei alla raccolta differenziata, anche perché i bambini ancora oggi si pongono un interrogativo: "se posso fare la raccolta a casa e a scuola, perché ciò non mi è permesso fuori?”.
E' nostra intenzione, a questo punto, ricontattare quei bambini (ormai ragazzi) che per primi si occuparono del problema, per poter (insieme agli attuali nostri alunni) vedere realizzato quello che finora è rimasto un sogno. Ecco perché vorremmo che i nostri bambini progettassero i cestini per la raccolta differenziata mentre gli studenti del Liceo Artistico di Teramo li personalizzassero e, successivamente, realizzassero una campagna pubblicitaria di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza e i cui slogan venissero elaborati dai ragazzi della scuola superiore di primo grado “Zippilli” di Teramo, che sono stati nostri alunni. L'intervento prevede il patrocinio del Comune di Teramo (Assessorato alla Pubblica Istruzione e Assessorato all'Ambiente) e la partecipazione della TE.AM s.p.a..
Il nostro progetto prevede, inoltre, l'uscita didattica a metà maggio 2013, che vedrà coinvolti tutti i bambini e tutti i genitori, presso un antico mulino nella riserva naturale regionale Monte Genzana, Alto Gizio, Pettorano sul Gizio provincia di L'Aquila dove potersi cimentare in attività laboratoriali legate alla preparazione del pane. Nel mese di giugno, infine, la preparazione della festa di fine anno. Quest'ultima rappresenterà la conclusione del percorso svolto durante l'anno e vedrà, ancora una volta, coinvolti bambini e genitori.
GRUPPO ANNI 3
Insegnanti di riferimento: Di Giuseppe Carla – Franchi Sandra
Obiettivo Formativo: Acquisire atteggiamenti di consumo critico e responsabile delle risorse disponibili che tengano conto, in particolare, della necessità di ridurre lo spreco alimentare, nella consapevolezza che si può recuperare e riutilizzare.
In relazione all’obiettivo formativo dovrà essere realizzato il seguente percorso:
Il bambino dovrà conoscere:
Le modalità di differenziazione dei rifiuti
L’importanza di non sprecare il cibo: il suo utilizzo e ri-utilizzo
L’importanza dell’acqua e il suo recupero
La compostiera e l’orto scolastico
Come si coltiva il grano e i successivi passaggi per ottenere il pane
Dovrà saper fare:
Il recupero dell’acqua avanzata a mensa per annaffiare il nostro orto
La raccolta differenziata dei rifiuti e la loro separazione in carta, plastica, alluminio, umido, indifferenziato
Verificare se a casa viene effettuata correttamente la raccolta differenziata, anche attraverso la presentazione di un questionario da compilare insieme a mamma e papà
Progettare insieme alle insegnanti l’orto scolastico e prendersene cura
La semina del grano e la sua raccolta
Modellizzare con il corpo il semino,il germoglio e la piantina del grano
Il recupero del pane durante la mensa scolastica
Ipotizzare possibili riutilizzi del cibo che avanza e raccontare se e come a casa si recupera il cibo avanzato
La narrazione dei personali vissuti, utilizzando i diversi codici comunicativi (grafico-pittorici, mimico-gestuali, verbali ecc.)
La realizzazione di un Presepe solidale, riflettendo sull’impossibilità di accesso al cibo di bambini meno fortunati
Riutilizzare la parte colorata dei settimanali per realizzare i vari personaggi
Impastare gli ingredienti per fare il pane
Descrivere la trasformazione dell’impasto dopo la lievitazione e la cottura
Riconoscere le parti del pane
Conoscere alcuni tipi di pane
Imparare filastrocche sul pane
Raccontare storie fantastiche sul pane ( Pollicino etc.....)
Dovrà sviluppare le qualità personali dell’essere:
Verosimili nella rielaborazione dei fenomeni osservati
Autonomi all’interno del contesto scolastico, nel giardino e nell’orto scolastico
Propositivi nel contesto di discussione comune
Collaborativi nei confronti dei compagni e delle insegnanti
Creativi nella soluzione dei problemi
Curiosi nei confronti della realtà
GRUPPO ANNI 4
Insegnanti responsabili: De Dominicis Antonietta - Russo Maria Rosa
Obiettivo Formativo: Acquisire atteggiamenti di consumo critico e responsabile delle risorse disponibili che tengano conto, in particolare, della necessità di ridurre lo spreco alimentare nella consapevolezza che si può recuperare e riutilizzare.
In relazione all’obiettivo formativo dovrà essere realizzato il seguente percorso
Il bambino dovrà conoscere:
L’importanza di recuperare materiali di genere diverso e saperlo riutilizzare
Le modalità di differenziazione dei rifiuti
L’importanza di non sprecare il cibo: il suo utilizzo e ri-utilizzo
L’importanza dell’acqua e il suo recupero
Come si coltiva il grano e i successivi passaggi per ottenere il pane
Dovrà saper fare:
Ricordare il recupero dell’acqua avanzata a mensa per innaffiare le piante del nostro orto
Verificare se a casa viene effettuata correttamente la raccolta differenziata, anche attraverso la presentazione di un questionario da compilare insieme a mamma e papà
Progettare insieme alle insegnanti l’orto scolastico e prendersene cura
Saper porre domande attinenti l’argomento
Rielaborare l’esperienza vissuta
Seminare il grano
Modellizzare con il corpo il semino, il germoglio e la piantina di grano
Progettare possibili riutilizzi del cibo che avanza
Individuare possibili soluzioni per evitare a scuola in particolare lo spreco del pane--
Elaborare un progetto di presepe solidale per i bambini che hanno una limitata possibilità di accesso al cibo
Identificarsi in alcuni personaggi del Presepe
Saper realizzare con l’insegnante una mappa sul pane
Riconoscere le parole derivate da “pane”
Conoscere vari tipi di pane sia per la diversità delle farine che per la diversità delle regioni di provenienza (Italia, alcuni stati)
Conoscere l’utilizzo del pane in diverse ricette
Imparare filastrocche e poesie sul pane
Raccontare storie sul pane
Giocare con le rime
Cambiare il grafema iniziale di una parola
Individuare i contrari
Saper riconoscere le parole composte
Saper classificare e raggruppare
Stabilire relazioni di quantità (maggiore / minore)
Dovrà sviluppare le qualità personali dell’essere:
Verosimili nella rielaborazione dei fenomeni osservati
Autonomi all’interno del contesto scolastico, nel giardino e nell’orto scolastico
Propositivi nel contesto di discussione comune
Collaborativi nei confronti dei compagni e delle insegnanti
Creativi nella soluzione dei problemi
Curiosi nei confronti della realtà
GRUPPO ANNI 5
Insegnanti di riferimento: Di Felice Sabrina – Marcone Sabrina
Obiettivo Formativo: Acquisire atteggiamenti di consumo critico e responsabile delle risorse disponibili che tengano conto, in particolare, della necessità di ridurre lo spreco alimentare, nella consapevolezza che si può recuperare e riutilizzare
In relazione all’obiettivo formativo dovrà essere realizzato il seguente percorso
Il bambino dovrà conoscere:
L’importanza di recuperare materiali di genere diverso e saperlo riutilizzare
Le modalità di differenziazione dei rifiuti
L’importanza di non sprecare il cibo: il suo utilizzo e ri-utilizzo
L’importanza dell’acqua e il suo recupero
Come si coltiva il grano e i successivi passaggi per ottenere il pane
Dovrà saper fare:
Ricordare il recupero dell’acqua avanzata a mensa per innaffiare le piante del nostro orto
Verificare se a casa viene effettuata correttamente la raccolta differenziata, anche attraverso la presentazione di un questionario da compilare insieme a mamma e papà
Progettare insieme alle insegnanti l’orto scolastico e prendersene cura
Saper porre domande attinenti l’argomento
Rielaborare l’esperienza vissuta
Seminare il grano
Modellizzare con il corpo il semino, il germoglio e la piantina di grano
Progettare possibili riutilizzi del cibo che avanza
Individuare possibili soluzioni per evitare a scuola in particolare lo spreco del pane--
Elaborare un progetto di Presepe solidale per i bambini che hanno una limitata possibilità di accesso al cibo
Identificarsi in alcuni personaggi del Presepe
Saper realizzare con l’insegnante una mappa sul pane
Riconoscere le parole derivate da “pane”
Conoscere vari tipi di pane sia per la diversità delle farine che per la diversità delle regioni di provenienza (Italia, alcuni stati)
Conoscere l’utilizzo del pane in diverse ricette
Imparare filastrocche e poesie sul pane
Raccontare storie sul pane
Giocare con le rime
Cambiare il grafema iniziale di una parola
Individuare i contrari
Saper riconoscere le parole composte
Scoprire i nomi collettivi e formarci delle frasi
Da una parola iniziale, aggiungere un particolare fino ad ottenere l’espansione della frase
Formare una catena di parole
Saper classificare e raggruppare
Formare degli insiemi
Stabilire relazioni di quantità (maggiore / minore)
Dovrà sviluppare le qualità personali dell’essere:
Verosimili nella rielaborazione dei fenomeni osservati
Autonomi all’interno del contesto scolastico, nel giardino e nell’orto scolastico
Propositivi nel contesto di discussione comune
Collaborativi nei confronti dei compagni e delle insegnanti
Creativi nella soluzione dei problemi
Curiosi nei confronti della realtà
DIREZIONI FORMATIVE
v Riflettere sull’importanza di differenziare i rifiuti in modo corretto e la possibilità del loro riutilizzo
v Mettere in rete con i compagni emozioni ed espressioni scaturite dai contesti di esperienze
v Comprendere l’importanza di non sprecare il cibo ed il suo riutilizzo
v Percepire lo scorrere del “tempo” attraverso la semina del grano e delle altre piante dell’orto
v Cogliere l’importanza della stagionalità degli alimenti
v Acquisire consapevolezza e atteggiamenti di solidarietà nei confronti degli altri
Intendiamo raggiungere i suddetti obiettivi attraverso lo svolgimento dei seguenti progetti:
- Progetto Accoglienza per i bambini di tre anni;
- Progetto Accoglienza per i bambini di quattro e cinque anni;
- Progetto “Se non butti nulla sprechi”;
- Progetto Lettura: “Con la testa fra le nuvole e i piedi per terra”
- Progetto Lingua inglese (bambini 5 anni)
- Progetto di didattica museale
- Progetto di musicale (bambini di 3, 4 e 5 anni)
Per ogni progetto è stato individuato l’obiettivo formativo e precisate le competenze che ciascun bambino deve sviluppare.
Tali competenze saranno poi documentate nel PORTFOLIO.
I progetti saranno sottoposti all’ attenzione dei genitori. Durante l’anno scolastico intendiamo stabilire uno stretto rapporto con essi per verificare se le scelte effettuate o da effettuare hanno un senso sugli sviluppi del bambino in relazione ai contesti di vita.
Intendiamo anche valorizzare le risorse dell’ambiente extra-scolastico affinché sia l’ambiente che la famiglia, possano sostenere le scelte educative della scuola in una prospettiva di formazione continua.
ASPETTI METODOLOGICI E DIDATTICI
Per costruire gli apprendimenti nei nostri contesti di esperienze terremo presente
il modello di Kolb perché a nostro avviso è il modello che meglio sviluppa la competenza.
ESPLORAZIONE
RIELABORAZIONE ANALISI
MODELLIZZAZIONE RIFLESSIVA
PROGETTAZIONE
CONCETTUALIZZAZIONE
Gli Orientamenti dicono “ L’apprendimento…partendo da una base percettiva, manipolativa e motoria si articola progressivamente in direzioni sempre più simboliche ”.
Pertanto la capacità di organizzare la conoscenza in termini di esplorazione/analisi-riflessione/progettazione, consente di formare un pensiero complesso: da un modo di pensare che separa e riduce, ad un pensiero che distingue e che collega.
Il modello di Kolb prevede che il processo cognitivo prenda avvio da una concreta esperienza (fatti, problemi, situazioni, fenomeni), solleciti un’analisi nel senso del puro e semplice osservare, ovvero del riflettere, conduca alla formulazione di concetti prima e alla loro verifica empirica poi, alla loro “prova”, concludendosi di nuovo nel campo dell’esperienza.
Il modello prevede anche che ciascun momento rimandi ad una specifica competenza soggettiva in termini di:
· Concretezza
· Riflessione
· Astrazione
· Azione
ORGANIZZAZIONE DEL CONTESTO
Sul piano organizzativo prevediamo:
- La compresenza di due insegnanti dalle 10,00 e tutte dalle ore 11,00 con lo scopo di favorire la formazione di gruppi di bambini.
- L’aggregazione dei bambini è così distinta:
Bambini anni 3n° 2 insegnanti Bambini anni 4n° 2 insegnanti Bambini anni 5N° 2 insegnanti
Pertanto si avrà:
Dalle ore 8,00 alle ore 10,00 accoglienza nelle sezioni per attività di routine.
Dalle ore 10,00 alle ore 12,00 attività per gruppi d’età.
MODALITA’ DI VERIFICA E DI VALUTAZIONE
La verifica e valutazione avverranno durante l’attivazione di processi, osservando i bambini nei contesti di esperienza.
Inoltre, in maniera collegiale, intendiamo procedere alla lettura delle osservazioni descrittive e delle conversazioni, all’osservazione dei materiali prodotti dai bambini per verificare e valutare anche i processi attivati allo scopo di consolidare la nostra esperienza formativa.
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